La Marenna del Futuro secondo PUOK: un panino, una rivoluzione
A volte ci chiedono di raccontare chi siamo. Succede nei video, nei post, negli slogan che provano a riassumere tutto in poche parole.
Questa volta, però, è successo in un libro. E quando il libro si chiama Cultura Partenopea – ‘A Marenna, la domanda cambia sapore!
Ci hanno chiesto di raccontare cosa significa, per noi, la marenna.
Non solo come la facciamo. Ma come la vediamo. Come la viviamo. E, soprattutto, dove la stiamo portando.
‘A Marenna: un gesto, un’identità.
In questo secondo volume — firmato da Marco e Alfredo, due che Napoli la raccontano con rispetto, ironia e passione — si parla della marenna come si parla di una lingua madre: con cura, con nostalgia, con verità.
Perché la marenna, a Napoli, non è solo una pausa pranzo.
È un rituale quotidiano, una fetta di pane e memoria, un gesto antico che attraversa le generazioni. È scuola, cortile, fabbrica, gita. È fame e conforto. È carta oleata, odore di salame, dita unte, occhi chiusi.
Ed è da lì che siamo partiti.
Con l’orgoglio di essere parte di questo racconto. Con la consapevolezza che il nostro lavoro è tutto lì: unire ciò che è stato a ciò che può essere.
Come immaginiamo la marenna del futuro? Siamo sinceri: non è stato facile scriverlo.
Perché la marenna del futuro non è solo un panino più buono. È qualcosa che, sulla carta, non dovrebbe nemmeno esistere.
Un paradosso tra le mani. Un morso che ti tiene aggrappato alla tradizione, e un secondo dopo ti spara nel futuro. Eppure esiste. E, per noi, ha due nomi: Braciola Supernova e Genovese Astrospaziale.
Due panini che non si limitano a reinterpretare un piatto. Lo trasformano, lo amplificano, gli danno un’altra forma.
Una forma nuova, più intensa, più portatile, più potente. Dietro ogni panino: tecnica, tecnologia, poesia. Dentro questi panini non ci sono solo ingredienti.


Ci sono processi precisi, temperature controllate, gesti ripetuti mille volte.
C’è la tecnologia, quella buona: quella che non toglie l’anima, ma la fa brillare.
E c’è la poesia. Perché senza poesia, resta solo tecnica. Ma se la tecnica si mette al servizio dell’idea, dell’istinto, del racconto, allora sì, nasce la magia.
Una rivoluzione tascabile. La marenna del futuro, per noi, è un piatto vero, con tutta la potenza del suo sapore, ma senza bisogno di forchetta o coltello.
È lusso democratico: un morso pieno, pensato, stratificato. Che puoi portare via. Che puoi mangiare dove vuoi. Ma che ti resta dentro, come un ricordo buono.
Non è semplicemente un piatto infilato nel pane.
Non è un compromesso. È un altro modo di vivere il cibo.
Come quando hanno preso lo stereo, il telefono e il computer, e li hanno messi insieme.
Non è più la somma delle parti. È una cosa nuova. Una dichiarazione d’intenti
Ed è proprio questo che abbiamo raccontato nell’ultimo capitolo di Cultura Partenopea – ‘A Marenna. Un capitolo che non chiude, ma apre.
Perché Braciola Supernova e Genovese Astrospaziale non sono solo due panini.
Sono una dichiarazione d’intenti, un manifesto. Una prova che si può ancora innovare senza stravolgere. Che si può volare, restando con i piedi per terra e la testa nello spazio.
Questa è la marenna del futuro.
E per noi, questa è la marenna secondo PUOK.
E, ovviamente, la puoi trovare nei nostri locali del Vomero e di Spaccanapoli.
E se invece hai già fatto quel morso e ti è sembrato qualcosa in più…Adesso sai perché.
News
CONDIVIDI SU