A Napoli, il cibo non è solo cibo.
È memoria. È un racconto tramandato a voce bassa.
Ogni piatto tipico napoletano è una storia. Ogni morso, una pagina di un libro scritto da chi cucinava con il grembiule, ma anche con il cuore.
Oggi ti portiamo in un viaggio.
Da quelle antiche ricette napoletane cucinate la domenica a casa della nonna, fino ai panini che ogni giorno raccontiamo da PUOK.
Perché sì: alcuni dei nostri panini nascono proprio lì.
Nel ricordo. Nella tradizione. Nella voglia di far rivivere il sapore… in un nuovo morso.
Ricette napoletane: una cucina fatta d’amore (e di tempo)
Ci sono piatti che a Napoli non si discutono. Si rispettano.
Come la frittata di pasta napoletana: nata come piatto del riciclo, oggi è una bomba di gusto che nessuno sa più lasciare nel frigo “per domani”.
O la pizza di scarola, rustica, amarognola, profumata d’aglio e olive nere. Una di quelle cose che solo chi è cresciuto a pane e nonne può davvero capire.
E se dici pizza di scarola della nonna, è subito Natale. È subito casa.
Poi c’è il ruoto al forno napoletano. Cambia casa per casa, ma resta sempre un inno al comfort food.
E ovviamente, salsiccia e friarielli.
Che per noi è una cosa così seria che ai friarielli li abbiamo battezzati con un nome che usiamo solo noi, solo a Napoli.


Dalla cucina di casa… al bancone PUOK
Può sembrare un salto strano.
Ma per noi, è un ritorno. E un viaggio nel futuro.
Molti dei panini di PUOK sono nati proprio da lì: da un piatto, da un ricordo, da una risata attorno alla tavola di famiglia.
Prendi la Genovese Astrospaziale: è una genovese vera, con i suoi tempi, le sue stratificazioni, il suo cuore tenerissimo. Ma ha una forma nuova, diversa, che ti fa viaggiare in orbita.
O Braciola Supernova: ispirata alla braciola napoletana della domenica, ma con un tocco da film di fantascienza. Perché ci piace pensare che il futuro possa sapere di sugo.
Ricette tipiche napoletane, formato panino
Per noi, fare panini non è solo assemblare ingredienti. È un arte, un gesto di rispetto, un atto di reinterpretazione.
Come quando un musicista riprende una melodia classica e la rifà a modo suo.
Noi partiamo dalle ricette della cucina napoletana, le guardiamo con occhi nuovi, le ascoltiamo e po lla mettiamo in mezzo al pane.
Con rispetto. Con poesia.
Con quella voglia matta di farle arrivare ancora più lontano.
Tradizione e innovazione: un morso che unisce
I nostri panini non vogliono sostituire la cucina delle nonne. La vogliono abbracciare.
E dire: guarda fin dove sei arrivata!
Perché tra un cuoppo fritto e una pizza di scarola, tra una frittata di pasta e una braciola col sugo, c’è tutto quello che amiamo.
E c’è anche un panino, pronto a raccontarlo.
News
CONDIVIDI SU